giovedì 5 giugno 2008

Lotta alle zanzare

Per le malattie che possono trasmettere ma anche per il notevole fastidio che costituiscono le zanzare sono assiduamente combattute al fine, se non di eradicarle, quanto meno di limitarne la popolazione o semplicemente di evitarne le punture.
In un corretto bilancio economico-sociale l'unica lotta davvero efficace è quella cosiddetta "fisica" basata sull'eliminazione dei focolai di proliferazione, quando ciò è possibile nel rispetto degli ecosistemi naturali. Se la lotta fisica fallisce o non può essere applicata danno buoni risultati i metodi di lotta larvicida ( Disinfestazione Zanzare ). L'unico seriamente percorribile è quello basato sull'uso del Bacillus thuringiensis, larvicida biologico che dagli anni settanta rappresenta l'arma principale della lotta alle zanzare negli USA come nella maggior parte dei paesi europei (per ultima la Francia che nel 2005 ha interamente abbandonato l'uso di pericolosi prodotti chimici come il temephos per passare al Bacillus thuringensis adottando il metodo usato dai progetti di lotta alle zanzare nel Nord Italia). La lotta adulticida non trova al momento alcuna giustificazione scientifica né economica per l'evidente difficoltà di applicazione persino su piccolissima scala e soprattutto perché comporta la diffusione in ambiente di sostanze tossiche non essendo al momento registrato alcun prodotto efficace ed innocuo per l'uomo.

Indichiamo alcuni sistemi usati (anche in passato) per combattere le zanzare:

* Modifiche dell'habitat:
o Eliminazione di acque stagnanti anche in piccole quantità (per esempio nei sottovasi) o contaminazione delle medesime (per esempio con rame: l'acidità che, dopo lunghi periodi, il rame sviluppa nell'acqua inibisce la schiusa delle uova)
o Divieto o regolamentazione di pratiche agricole favorevoli alla proliferazione di zanzare (es. coltivazione del riso)
o Bonifica di zone paludose
* Dispositivi meccanici:
o Zanzariere (anche impregnate con insetticidi)
o Ventilatori (le zanzare solitamente non amano le correnti d'aria)
o Uso di vestiti coprenti e a tinte chiare
* Repellenti:
o Dietiltoluamide (anche detta N,N-dietil-3-metilbenzamide, in sigla DEET): molto efficace, è il più utilizzato ed è in commercio da oltre 40 anni
o Etilesanediolo
o Etinilesandiolo
o Dimetilftalato (DMP)
o Olio di citronella
o Nepetalactone (estratta dalla Nepeta cataria)
o Picaridina (KBR 3023): molecola molto recente e dall'efficacia paragonabile al DEET
* Insetticidi:
o Larvicidi chimici (non essendo selettivi provocano incalcolabili danni ecologici nonché gravi rischi di intossicazione e avvelenamento per l'uomo e gli animali):
+ Diflubenzuron
+ Pyriproxyfen
+ Temephos oggi vietato in Europa per la sua comprovata pericolosità
+ Deltametrina
+ Clorpirifos
+ Clorpirifos-metile
o Larvicidi biologici (unici che abbinano l'assoluta efficacia all'assenza di rischio per l'ambiente e per l'uomo):
+ Bacillus thuringiensis var. israelensis (BTI, il più utilizzato nei paesi sviluppati, più efficace dei prodotti chimici di sintesi ed estremamente selettivo)
+ Bacillus sphericus
o Adulticidi
+ Dicloro difenil tricloroetano (DDT),
+ Piretro naturale (zampirone)
o Piretroidi:
+ Tetrametrina
+ Esbiotrina
+ Cipermetrina
+ Permetrina
+ Alletrina
+ D-alletrina
+ Bioalletrina
+ S Bioalletrina
+ Pralletrina (anche detta Etoc)
+ Piperonil butossido (sinergizzante di alcuni piretroidi)

Nella maggior parte dei paesi sviluppati il DDT è stato bandito a partire dagli anni 1970 dopo la scoperta della sua cancerogenicità e degli effetti negativi sulla riproduzione degli uccelli. Viene invece tuttora usato in alcuni paesi dell'Africa ed in India per combattere la malaria. Le motivazioni sono legate sia ad una diversa percezione del rischio (gli effetti a lungo termine legati alla cancerogenicità vengono ritenuti meno problematici rispetto ai benefici immediati), sia ad un discorso economico, in quanto altri prodotti meno tossici per l'uomo e l'ambiente sono anche molto più costosi. Storicamente va rilevato che il DDT è stata una delle armi più efficaci contro la malaria.

Nemici naturali

A causa della loro abbondanza le zanzare hanno molti predatori naturali e occupano un posto importante nella catena alimentare. Alcuni di questi predatori sono stati usati nella lotta antizanzare:

* predatori degli stadi giovanili: insetti e pesci come la gambusia (Gambusia affinis)
* predatori degli adulti: uccelli insettivori, pipistrelli, libellule, anfibi

Gran parte della moderna lotta contro le zanzare non dipende dai pericolosi pesticidi chimici di sintesi ma si avvale di prodotti biologici e di tecniche basate sull'introduzione di pesci che ne mangiano le larve o di microorganismi che le infettano.
Puntura di una zanzara
Puntura di una zanzara

Lotta moderna in Italia

Un grande aiuto potrebbe giungere dall'adozione di misure e leggi finalizzate alla salvaguardia degli habitat dei predatori naturali come le libellule, ad esempio, che si cibano sia delle larve di zanzara che degli individui adulti, specialmente dove la presenza di zanzare è dovuta a fattori naturali.

Dove invece la proliferazione di zanzare è causata dall'uomo, come accade nella pianura padana dove i molesti ditteri abbondano a causa dei ripetuti svuotamenti e allagamenti delle risaie, peraltro ingiustificati alla luce delle moderne tecniche agronomiche, nessun tipo di lotta può avere pieno successo senza un intervento legislativo serio e severo non solo atto alla prescrizione delle corrette pratiche agricole ma soprattutto all'effettivo controllo della loro applicazione in campo. Tale normativa attualmente in fase di studio dovrà, come minimo, subordinare l'ottenimento di qualsiasi contributo economico da parte delle aziende agricole al rispetto delle prescrizioni, per arrivare a sanzioni economiche che siano almeno sufficienti alla copertura del costo degli interventi di disinfestazione sulle risaie delle aziende inadempienti.

In attesa di questi passaggi politici, molte Amministrazioni si sono attivate per promuovere azioni di lotta integrata. Il più grande piano di controllo alle zanzare messo in campo in Italia è quello diretto dal centro operativo di Casale Monferrato. Ogni anno vengono monitorati e trattati quasi 100.000 ettari di territorio, di cui 23.000 di risaie. Il piano di lotta impiega 7 elicotteri, 8 squadre da terra, oltre 50 tecnici di campo e migliaia di litri di prodotti insetticidi, principalmente a base di Bacillus thuringiensis israelensis.

Sperimentazione in Italia

Dal 20 giugno 2006, il comune di Rimini e dal 22 giugno 2006 il comune di Treviso hanno cominciato la sperimentazione di Mosquito Stopper un dispositivo posto in commercio che impedisce alle zanzare adulte di usare il sistema fognario per deporre le proprie larve sottraendo così agli insetti luoghi adatti alla proliferazione. Il dispositivo consiste in una zanzariera basculante da applicare alle comuni caditoie del sistema fognario che permette il deflusso dell'acqua e dei detriti, inoltre è dotato di un sistema di sblocco che permette il rigurgito della rete fognaria non modificando quindi il normale funzionamento della rete stessa. Rispetto ai trattamenti periodici questa soluzione ha il vantaggio di essere applicata una tantum.

Il Comune di Fiesole nel 2006 ha avviato una sperimentazione per controllare il numero di adulti favorendo l'insediamento di pipistrelli tramite l'uso di bat-box, cioè di batterie di rifugi adatti ai pipistrelli appese alle grondaie dei cittadini che aderiscono. [1]

La Provincia di Novara ha sperimentato nel 2005 una soluzione specifica per le risaie: mentre l'uso consueto prevede il prosciugamento completo della risaia in alcune fasi della coltura, realizzando una vera e propria trappola per girini e pesci, si è lasciato nella sperimentazione un solco allagato per permettere alle specie predatrici della zanzara di rifugiarsi in un ambiente ospitale. Le risaie sperimentali a Novara a luglio e agosto 2005 hanno ospitato un numero di larve di zanzare inferiore del 44%, mentre i solchi lasciati allagati del 77%, dimostrando che il solco allagato non funge da serbatoio per le larve di zanzara Inoltre la provincia ha provveduto alla stesura di materiale informativo nei confronti delle libellule, predatrici sia delle larve che degli adulti, con l'intenzione di distribuirlo nelle scuole e alla cittadinanza tutta.

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